Andrea Mete (Roma, 1985) è un artista che vive tra due mondi apparentemente distanti ma profondamente connessi: la voce e lo sguardo. Cresciuto in una famiglia di doppiatori, Andrea entra presto in sala, dove impara a modulare la voce non solo come strumento tecnico, ma come mezzo di interpretazione emotiva. È la voce italiana di attori come Chris Pratt, Joseph Gordon-Levitt, Sam Claflin, Pedro Pascal, e molti altri.
Il suo doppiaggio è riconoscibile per l’intensità, l’empatia e la capacità di rendere ogni personaggio autentico, senza artifici. Parallelamente, Andrea sviluppa un linguaggio tutto suo anche dietro l’obiettivo fotografico.
La sua fotografia è stata definita “cruda e sperimentale”, ma è prima di tutto profondamente istintiva. Non ricerca la perfezione, bensì l’urgenza del momento, l’emozione che vibra nei dettagli, nei gesti, nei corpi. I suoi ritratti non sono estetizzazioni, ma esplorazioni visive della presenza, dell’identità, della memoria.
Scatta come parla: con Verità.
Nel suo lavoro convivono due forme di ascolto: quello della voce degli altri e quello del mondo che lo circonda. In entrambi i casi, Andrea non interpreta: accoglie.
La macchina fotografica e il microfono diventano allora due strumenti per lo stesso fine: ascoltare ciò che spesso non si dice.
Ha esposto in gallerie tra Roma, Berlino e New York.
Andrea Mete è un artista del dettaglio, dell’imperfezione necessaria, dell’umanità non filtrata.
Che si tratti di una voce o di un’immagine, il suo lavoro resta lo stesso: far emergere l’invisibile.
andreamet@gmail.com